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INFORMAZIONE E CONSENSO ALL’ESAME ECOGRAFICO DI SCREENING DEL II TRIMESTRE DI GRAVIDANZA

Quando e perché fare l’ecografia di screening del II trimestre?

L’esame si effettua tra la 19 e la 22 settimane di gestazione ed ha lo scopo di studiare nei dettagli l’anatomia del feto ( morfologia), lo sviluppo, la localizzazione placentare e la quantità di liquido amniotico. Inoltre con la sonda vaginale è possibile determinare la lunghezza e le caratteristiche della cervice uterina per vallutare eventuali rischi di parto pretermine.

Che cosa si vede con l’ecografia nel II trimestre?

Durante questo esame si studia in maniera approfondita l’anatomia del feto (Sistema Nervoso Centrale, apparato Cardio-circolatorio, apparato muscolo-scheletrico, massiccio facciale, vie escretrici ecc.) e si valuta lo sviluppo fetale.
Si visualizza inoltre la quantità di liquido amniotico, la localizzazione placentare e la cervicometria (lunghezza del collo dell’utero) con sonda vaginale.

È possibile rilevare malformazioni fetali?

A parte rare eccezioni, non esistono anomalie fetali che sono individuabili sempre e con certezza. L’esperienza finora acquisita suggerisce che l’esame ecografico effettuato per lo screening delle anomalie fetali tra 19 e 21 settimane consente di identificare dal 20 al 50% delle malformazioni più rilevanti. Dati Europei evidenziano una capacità media dell’identificare le anomalie fetali del 31%. Pertanto per i limiti intrinseci della metodica è possibile che alcune anomalie fetali, anche gravi, non vengano identificate in epoca prenatale. La possibilità di individuare una anomalia non dipende necessariamente dalla gravità del difetto ma dalle sue dimensioni e dalla più o meno evidente alterazione dell’immagine ecografica che ne risulta; l’accuratezza dello studio ecografico nella individuazione delle anomalie fetali può essere limitata dalla sfavorevole posizione del feto in utero, dalla ridotta quantità di liquido amniotico e dalla presenza di altri fattori quali cicatrici addominali, gemellarità, nodi di mioma e scarsa penetrazione degli ultrasuoni attraverso la parete addominale materna (condizione frequente nelle gestanti obese). Inoltre, un gruppo di malformazioni a carico di ciascun distretto anatomico del feto (cosiddette evolutive) può comparire solo in epoca di gravidanza avanzata o addirittura dopo il parto e non essere perciò rilevabile nel corso dell’esame ecografico di screening effettuato nel II trimestre. Per tutti questi motivi, anche se un esame ecografico di screening del feto nel II trimestre si conclude con un esito normale (evenienza che si verifica nella maggior parte dei casi) non è possibile essere del tutto certi che in quel neonato non saranno presenti malformazioni congenite.

È possibile sospettare anomalie genetiche?

Non è compito dell’ecografia di screening del II trimestre l’individuazione delle anomalie genetiche (cromosomiche e non); I cosiddetti soft markers ecografici di cromosomopatia non sono oggetto di ricerca dell’esame ecografico effettuato per screening malformativo nel II trimestre. Inoltre non tutte le malattie genetiche presentano malformazioni rilevanti ed evidenziabili all’esame ecografico.

L’ecografia è innocua per il feto?

Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre quarant’anni e non sono stati riportati effetti dannosi anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l’uso diagnostico dell’ecografia è ritenuto esente da rischi.

L'esame ecografico può rilevare una anomalia severa?

È importante precisare che se fosse riscontrata una malformazione anatomica o funzionale durante l’esecuzione di un esame ecografico potrebbe essere necessario, una volta confermata, dover prendere decisioni delicate relativamente al proseguimento della gravidanza. A volte degli esami complementari, come una risonanza magnetica (RMI) o una amniocentesi potrebbero essere indicate per giungere ad una diagnosi definitiva. Va sottolineato, inoltre, che il Sistema Nervoso Centrale e l’Apparato Cardiocircolatorio continuano a svilupparsi ed a modificarsi durante tutta la gravidanza ed anche dopo la nascita. Pertanto alcuni quadri ecografici che appaiono normali nel momento in cui si effettua l’esame, possono modificarsi successivamente. Se necessario sarà nostra cura mettervi in contatto con genetisti o pediatri altamente qualificati per un counseling sulla prognosi e sulla gestione post-natale di un eventuale patologia. In altre condizioni, come nelle gravidanze gemellari, nel diabete o nell’ipertensione potrebbe essere necessario un attento monitoraggio ecografico al fine di garantire una sorveglianza del benessere materno-fetale e la scelta migliore del parto più adeguato per la donna ed il suo bambino.